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Lettera-appello delle Associazioni dei Consumatori e dei Farmacisti in favore dei farmaci di fascia C

By Redazione

La Commissione Europea, nel marzo di quest’anno, ha chiesto agli Stati membri di porre al centro della propria azione politica e legislativa il consumatore, una richiesta in accordo e
continuità con la strategia di Lisbona, intesa a fare dell’Unione europea l’economia più dinamica e competitiva del mondo entro il 2010.

Il Governo italiano, sin dal suo insediamento, ha anticipato tale richiesta dell’UE ponendo in essere alcune riforme in favore della concorrenza; tuttavia, tali politiche hanno incontrato forti
resistenze corporative e stanno subendo numerosi ritardi attuativi.

E’ necessario dare nuovo impulso a tali politiche ed avviare una nuova stagione di riforme pro-concorrenziali partendo dalla rapida approvazione della cosiddetta “terza lenzuolata Bersani”.

Le Associazioni dei Consumatori e il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti firmatari della presente chiedono al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri dello Sviluppo economico e
della Salute di sostenere l’approvazione dell’articolo 2 del d.d.l. 1644 per la vendita dei farmaci con obbligo di ricetta anche in esercizi diversi dalla farmacie.

L’esperienza maturata con il primo Decreto Bersani, che ha consentito la vendita di farmaci d’automedicazione nei supermercati e negli esercizi farmaceutici (parafarmacie), dimostra che quando
vengono eliminate inutili barriere alla concorrenza s’innescano virtuosi meccanismi recanti innanzitutto vantaggi ai consumatori.

Lo sconto medio del 20%, a fronte di un aumento dei consumi dei farmaci d’automedicazione dello 0,4%, la dice lunga sulla maturità degli italiani e smentisce appieno gli interessati
allarmismi di chi era contrario al provvedimento.

La presenza del farmacista nei luoghi ove vengono dispensati farmaci è garanzia sufficiente per tutelare la salute dei cittadini, tutela che permane elevata anche nelle parafarmacie
sottoposte a numerosi controlli da parte degli organismi preposti.

Bloccare il processo di liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C con “surrogati” di concorrenza costruiti ad arte per mantenere inalterati i privilegi acquisiti, avrebbe un solo
risultato: riportare il settore farmaceutico sotto il controllo di lobby e corporazioni.

Al contrario, noi crediamo che la strada scelta di liberare l’economia da rendite di posizione sia la strada giusta, da percorrere sino in fondo e senza alcuna deviazione.

Qualsiasi modifica sostanziale, o peggio la cancellazione, dell’art. 2 del d.d.l. 1644 significherà “abdicare” davanti agli interessi delle corporazioni, privando i cittadini della
possibilità di scegliere in un mercato più libero e privo da condizionamenti dei poteri forti.

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