La centrale di Martignana Po in consiglio provinciale
16 Gennaio 2008
Cremona – Il Consiglio provinciale impegna «Il presidente e l’assessore all’Ambiente proseguire nella ricerca di soluzioni che coinvolgano tutti i soggetti interessati, per
giungere a una conclusione il più possibile condivisa», l’oggetto è la prevista centrale a oli vegetali di Martignana Po, l’impegno è la conclusione di un breve
documento, presentato dal capogruppo del Partito democratico Antonio Gardani, che premette «l’assoluta necessità per il nostro territorio di dotarsi di impianti di energia
rinnovabile»; prende atto «della situazione che si è venuta a creare riguardo alla progettata centrale a oli vegetali di Martignana Po»; esprime «apprezzamento
per il comportamento e le iniziative assunte dalla Provincia e dal suo presidente»; riconferma «l’orientamento espresso dalla Commissione Ambiente».
Il documento è stato approvato con 18 voti (la maggioranza più il consigliere Pierfranco Patrini dell’Udc) e 11 astensioni (le altre minoranze più il consigliere Giampaolo
Dusi del Prc) al termine di una lunga discussione iniziata, prima dell’inizio della seduta consiliare, con un civile incontro del presidente Giuseppe Torchio e del presidente del consiglio
Roberto Mariani con il comitato contro la centrale ed alcuni consiglieri di minoranza di Martignana Po.
Il comitato ha presentato un documento nel quale, ripercorsa la vicenda, si chiede alla Provincia l’impegno ad ottenere l’immediata sospensione dei lavori di costruzione dell’impianto
nonché la ridiscussione della Conferenza dei servizi con la quale l’impianto stesso è stato autorizzato.
Il consigliere Dusi ha fatto proprio il documento e lo ha presentato come mozione nel corso della discussione sull’interrogazione che in merito alla centrale aveva presentato il consigliere
Andrea Ladina dei Verdi.
All’interrogazione ha risposto, ottenendo la soddisfazione di Ladina, l’assessore all’Ambiente Giovanni Biondi, il quale ha sostenuto che:
1) la competenza autorizzativa della Provincia è meramente tecnica e si basa sulla verifica dei requisiti di legge dell’impianto richiesto, verifica fatta nel 2006.
2) Non esiste obbligo della cosiddetta filiera corta, cioè dell’utilizzo di materie prime di produzione locale.La finanziaria 2008 prevede incentivi per questo, e tale strada sembra
essere la più giusta in quanto non si può vincolare l’impresa alle fonti di approvvigionamento.
3) Non sono previste norme specifiche sulla distanza da zone residenziali, se non in eventuali regolamenti comunali
4) Le emissioni della centrale sono molto al di sotto dei limiti consentiti e molto inferiori a un analogo impianto funzionante a combustibili fossili derivati dal petrolio.
5) Il risparmio di emissioni di anidride carbonica è nell’ordine di 76mila tonnellate rispetto a un analogo impianto a combustibili fossili.
L’assessore ha anche evidenziato come la Provincia sia da alcune settimane impegnata trovare una soluzione alla vicenda che ha sollevato le proteste dei cittadini. Fra le ipotesi da prendere in
considerazione ha citato una diversa localizzazione, compensazioni alla comunità locale, una trattativa, che si annuncia difficile, con la ditta realizzatrice.
Il consigliere Ladina ha proposto la realizzazione, invece della centrale ad oli, di una centrale solare da 4 Megawatt, che sarebbe la prima in provincia.
Su richiesta del consigliere Patrini, la dirigente del settore Ambiente Mara Pesaro ha spiegato come la Conferenza dei servizi, una volta concluso l’iter autorizzativo, non possa più
essere riconvocata se non in presenza di fatti oggettivi.
Dopo una sospensione dei lavori al fine di consentire ai diversi gruppi di valutare la novità del documento fatto proprio dal consigliere Dusi, la presentazione del nuovo documento da
parte del consigliere Gardani, sul quale Dusi ha espresso il proprio dissenso personale in quanto non prevede azioni specifiche riguardo allo stop ai lavori.
Il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Fontanella ha invitato, qualunque sarà la conclusione della vicenda, a fare in modo che su impianti di questo tipo sia sempre attivo uno stringente
controllo, perché la gente ha paura che una volta realizzati la loro attività prosegua senza più controlli.
Patrini ha dichiarato la propria contrarietà al documento presentato da Dusi in quanto il dispositivo prevede azioni inefficaci in quanto inattuabili, com la sospensione dei lavori e il
rifacimento della Conferenza dei servizi.
A conclusione del dibattito, il presidente Torchio ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, ricordando che la Provincia ha ottemperato a un atto dovuto, ma ora non si sottrae
all’impegno per trovare una soluzione condivisa. Ha poi affermato che se può esserci stato un deficit di comunicazione nei confronti dei cittadini a livello comunale, è anche vero
che, se l’obiettivo di qualcuno è la rimozione del sindaco di Martignana, il commissario che gli subentrerebbe non farebbe altro che dare corso a una decisione presa nel rispetto delle
normative.
La trattativa allora assume un alto valore, sempre che vi sia da parte di tutti la volontà di svolgere una trattativa vera, per giungere a una soluzione dell’intricata vicenda. L’ipotesi
di uno spostamento a breve distanza, ha affermato Torchio, potrebbe essere percorribile, sotto l’aspetto autorizzativo, in tempi brevi. L’impegno della Provincia, ha concluso, è stato
volto fin qui a rasserenare gli animi.Il voto del consiglio può dare un ulteriore apporto alla ricerca di una soluzione.
E la maggioranza del consiglio gli ha affidato questo impegno.