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Italia: pessimi dati su raccolta differenziata, polveri sottili e consumi energetici

By Redazione

L’annuario dei dati ambientali 2007, edito dall’APAT, che ogni anno mette a fuoco lo stato dell’ambiente nazionale, punta i fari sul sistema dei trasporti italiano che, fino al 2005, continua a
percorrere una strada in controtendenza con la sostenibilità ambientale e si conferma, anche per il 2007, come fonte principale di emissioni in atmosfera.

Inquinamento atmosferico e acustico, consumi energetici e rifiuti si confermano ancora i mali più gravi del Paese, mentre restano per lo più stazionari i consumi di acqua, che
migliora invece in termini di qualità. Situazione positiva anche per la biodiversità e in particolare per la quantità di superficie territoriale coperta da bosco che, fino
al 2006, si rivela in costante aumento.

Continua a essere superato il numero di giorni/anno stabiliti dalla legge per il PM 10; nel 2006, infatti, alcune città hanno esaurito i 35 giorni consentiti già entro la prima
metà di Febbraio. Il Nord in particolare ” non respira” e si conferma come la situazione più critica del Paese.
A livello generale si “alzano i volumi” e aumenta l’inquinamento acustico dovuto al traffico stradale, ferroviario e aereo, mentre la tipologia di sorgente ritenuta fortemente disturbante per
eccellenza dai cittadini, rimane quella relativa alle attività commerciali e di servizio. Crescono anche i consumi di energia nazionali, mentre il primato per la regione più
“energivora” d’Italia, spetta alla Lombardia.
Si producono sempre più rifiuti sia per quanto riguarda la produzione totale, sia per quelli urbani e non decolla la raccolta differenziata che rimane molto diversificata passando da una
macroarea geografica all’altra.
Diversa, invece, la situazione ecologica dei nostri fiumi, che rientrano nelle classi “Ottima e Buona” e non particolarmente critica quella dei nostri laghi che si guadagnano un giudizio
compreso tra “Sufficiente e Ottimo”. Inoltre, grazie alle attività di forestazione e di espansione naturale del bosco, cresce il coefficiente di boscosità, anche se questo trend
è stato contrastato dal numero elevato di incendi registrati nei primi otto mesi del 2007.

L’Italia, infine mantiene la leadership europea per numero di aziende biologiche e per superficie interessata, seguita dalla Germania e dalla Spagna.

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