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Intervista a Mr. Liu Jianjun: tre domande al Direttore della Fiera di Canton

Intervista a Mr. Liu Jianjun: tre domande al Direttore della Fiera di Canton

By Redazione

Quali sono i maggiori plus di Canton Fair rispetto ad altre fiere ed esposizioni commerciali nel mondo?

Il primo vantaggio riguarda la parte dei fornitori cinesi, quindi di coloro che esporranno i prodotti cinesi all’estero, gli importatori stranieri quando vengono a visitare la Fiera di Canton
trovano i migliori prodotti della Cina perché i 24000 espositori sono stati selezionati sulla base di circa 100 mila imprese che hanno fatto domanda.

E invece su quello che per noi si chiama importazione le imprese straniere, quando arrivano da noi, possono venire in contatto sia con le imprese cinesi sia con quelle del mondo che vi arrivano
per partecipare oppure per esporre, quindi è una grande opportunità in questo senso.

Per quanto riguarda la tutela dei diritti di proprietà intellettuale noi abbiamo una serie di procedure ben studiate per proteggere i diritti degli espositori, perché siamo la
prima fiera cinese ad averle adottate insieme a un ente cinese che si occupa appunto di tutela in tale settore; abbiamo la possibilità di fornire sul posto allo stand un servizio di
tutela, di aiuto e assistenza alle imprese.

Una grande differenza rispetto ad altre fiere è che attraverso la conoscenza reciproca tra le persone, gli espositori e i visitatori, noi riusciamo a trasmettere valori dell’amicizia e
della conoscenza umana che favorisce alla creazione di fiducia e quindi la possibilità di fare affari, perché è un luogo questo dove gli uni si possono incontrare con gli
altri ovvero stranieri con cinesi e stranieri con stranieri.

Com’è nata l’idea di costituire il Product Design and Trade Promotion Center (PDC) e quali sono i suoi risultati?

Il PDC è nato grazie a una necessità della nostra Fiera da affrontare: tra le 24.000 imprese di espositori una buona parte di questi sono PMI, circa 11.000 cinesi che hanno la
necessità di conoscere il mercato straniero per la strategia di mercato che dovrebbero adottare per la gestione del market e per il design industriale. Quindi davanti a questa esigenza
noi abbiamo deciso di progettare il PDC a partire dalla 109° edizione della Fiera di Canton, che è una struttura dove un migliaio di imprese possono incontrare imprese come Siredo,
italiana, che è stata molto rappresentativa, ma anche imprese provenienti dalla Spagna, Italia, Stati Uniti d’America e dalla Francia. Da Taiwan a Hong Kong alla Korea e Giappone in una
modalità di vis-à-vis e non attraverso internet e quindi è molto più facile creare uno scambio di fiducia. Sono degli scambi che avvengono durante ma anche post
fiera tra le varie edizioni, in modo tale che possono arrivare alla fiera con dei nuovi prodotti da immettere nel mercato oltre mare. Grande soddisfazione, ci sentiamo orgogliosi di aver
fondato questo centro, perché rispondendo a questo tipo di necessità vediamo che aumenta sempre di più e sempre più imprese vogliono entrarvi, squadre di design
vogliono entrarvi.

Durante la terza fase della Fiera, dal 31 ottobre al 4 novembre nel Padiglione Internazionale, ci sarà un’area dedicata al food: quali sono le opportunità per le società
italiane del settore alimentare che vengono ad esporre a Canton?

Questo PDC aiuta moltissimo le PMI cinesi di eccellenza nelle loro attività di riconversione e sviluppo. Noi abbiamo un grande interesse per i mobili italiani, per il vino, i liquori, il
cibo e le bellezze umane, ragazzi e ragazze, però in particolare per il cibo e i liquori, sono legati e nella terza fase tra il 2007 e 2012 abbiamo dato sempre continuato a dare il
benvenuto ai prodotti legate al cibo. Delle imprese americane del vino rosso o altre imprese del Giappone o Korea sono riuscite a entrare in Cina grazie alla Fiera di Canton. Perché
c’è un grande interesse. Mi auspico che molti produttori italiani possano venire in Cina ed esporre i prodotti del settore alimentare. La Fiera di Canton non è l’unica
perché ci sono in Cina altre fiere più specializzate nel cibo ma sicuramente quello che ha un livello più alto perché è governativo è quello che ha una
maggiore tutela dei diritti di origine controllata per i prodotti italiani.

Proprio adesso che la Cina ha vissuto momenti di scandalo per mancanza di serietà da parte di enti adibiti alla sicurezza alimentare in questo momento sui aprono delle opportunità
per i prodotti italiani. Bisogna considerare però che una serie di controlli sono già previsti in Cina ma sicuramente il processo di tutela dei prodotti alimentari è
diverso in Europa e in particolare in Italia. Perché?

Per poter armonizzare queste regole e quindi permettere ai prodotti di circolare liberamente serve del tempo ed è giusto un processo naturale, ma immagino che la credibilità
ovvero se i prodotti provengono da aziende che hanno nome e credibilità questo processo verrà superato con maggiore facilità.

Giuseppe Danielli
Direttore Newsfood.com

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