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Influenza A e scuola. Il Ministro Gelmini: “La situazione è sotto controllo”

Influenza A e scuola. Il Ministro Gelmini: “La situazione è sotto controllo”

By Redazione

La pandemia arriverà ma la scuola d’Italia è pronta ad affrontare le insidie del virus H1N1.

Questo è il messaggio lanciato da Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione, all’apertura dell’anno scolastico 2009-10.

Il ministro è deciso: ” io credo che oggi il Paese va tranquillizzato circa il fatto che la situazione è sotto controllo e anche se si verificheranno casi di influenza più
diffusamente il governo ha pronto un piano di intervento. Quindi oggi cerchiamo di vivere tranquillamente e ovviamente di assumere le precauzioni necessarie per evitare il più possibile
la diffusione di questa influenza”.

Nonostante ad ogni scuola sia lasciato un certo margine di autonomia (si veda la decisione del liceo romano che vieta i baci come forma di prevenzione anti influenza A), il ministero sta
comunque elaborando delle linee-guida comuni per tutti.
Una delle proposte più diffuse è quella di istituire corsi per insegnare agli studenti le precauzioni base contro l’influenza A, inizialmente tenuti dagli insegnati di scienza,
poi da professionisti del settore medico.

Ma il nocciolo della questione ruota sempre intorno alla possibile chiusura delle scuole.

Su questo punto, la Gelmini ribadisce le affermazioni già note: no a serrate di massa, si a decisioni singole. “Laddove in una scuola si fossero verificati casi di influenza ci
sarà un controllo dell’autorità sanitaria, un coinvolgimento del dirigente scolastico e del Comune. Si provvederà solo in quel caso alla chiusura della scuola. Non ci
sarà un rinvio dell’inizio dell’anno scolastico perché ad oggi si sono verificati solo casi circoscritti di influenza A e quindi non ci sono le motivazioni per un provvedimento
così drastico”, spiega il ministro.

Sulla chiusura degli istituti come mezzo di contrasto dell’influenza A si è pronunciato anche l’assessore alla sanità della Lombardia, Luciano Bresciani.
Forte della sua esperienza sul campo in Messico, l’assessore Bresciani mostra molta cautela: “Per decidere di chiudere o meno le scuole bisogna aspettare l’evento quando arriva. Anche
perché se chiudiamo gli istituti andiamo a incidere solo su una fascia isolata di pazienti, quelli giovani. Tutti gli altri continuerebbero a infettarsi allo stadio, in treno, ai
supermercati eccetera. In Messico chiudere le scuole non è servito a nulla”.

Matteo Clerici

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