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In arrivo la start-up innovativa “Alveare che dice Si!”

In arrivo la start-up innovativa “Alveare che dice Si!”

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Il 4 dicembre verrà ufficializzata la creazione legale della start up innovativa L’Alveare che dice Sì!, che sarà incubata all’incubatore i3p del politecnico di Torino, ove avrà sede legale.

Il progetto nato in Francia nel 2011 in breve tempo si trasforma in un vero e proprio movimento europeo, The Food Assembly, passando da Germania, Inghilterra e Spagna e ad oggi conta più di 800 Alveari in continua espansione ed un giro d’affari di 35 milioni di euro.

Un nuovo modello di spesa che, dopo il successo in Francia e in molti paesi d’Europa, sbarca anche in Italia. Rapporto diretto tra produttori e consumatori, spesa a km zero, socialità e conoscenza degli alimenti tipici della propria zona: sono questi i punti di forza de “L’Alveare che dice Sì!”.

“Dopo una prima fase di test, in cui abbiamo testato il funzionamento del modello, creiamo oggi la start-up innovativa “Alveare che dice Si!”. L’obiettivo è rivoluzionare il concetto di filiera corta, rendendolo virale. In che modo? Prezzi più accessibili, internet, ed economia partecipativa. Dobbiamo riuscire a cambiare il modo di fare la spesa degli italiani, riavvicinandoli a quello che deve essere il tessuto economico e sociale del nostro paese: l’agricoltura”, queste le dichiarazioni dell’amministratore della start-up, Eugenio Sapora.

Eugenio Sapora
Eugenio Sapora

L’Alveare che dice Sì! è uno strumento di vendita online che fornisce il suo aiuto al circuito della filiera corta e che in Italia arriva nel Novembre 2014 con l’apertura del primo Alveare a Torino. Il sito internet particolarmente innovativo, favorisce gli scambi diretti tra i produttori locali e le comunità di consumatori che si ritrovano ogni settimana in un piccolo mercato a km 0.

Dietro ad ogni Alveare c’è un Gestore, associazione o privato cittadino che partecipa allo sviluppo locale, economico e sociale.
Il processo di acquisto è molto semplice: i Membri ordinano i loro prodotti on-line e li ritirano nell’Alveare di quartiere durante le distribuzioni. Ad oggi già 18 Alveari sono attivi o in costruzione in tutta Italia.

“L’Alveare non è solo far la spesa: è sapere da dove vengono i prodotti, è decidere dove vanno i nostri soldi, è stringere la mano ai nostri produttori, che ci consegnano la spesa direttamente nell’Alveare di quartiere, senza intermediario alcuno. La piattaforma internet non è che un mezzo al loro servizio: sono loro i protagonisti! Ed è proprio questo rapporto diretto a permettere che i prodotti siano competitivi”, conclude Eugenio.

Chiara Danielli
Redazione Newsfood.com

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