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Il ritorno al “Vuoto a rendere” diventa proposta di legge

Il ritorno al “Vuoto a rendere” diventa proposta di legge

By Redazione

Dalla crisi si esce anche parlando la lingua dell’ambiente, del riutilizzo, del risparmio energetico e del recupero di antichi e virtuosi sistemi che la cultura del consumismo aveva fatto
decadere. Ne è convinta Italgrob – Federazione Italiana Grossisti e Distributori di Bevande – che, con il progetto Vetro Indietro, si è
fatta promotrice di una proposta di rilancio del vuoto a rendere in Italia destinata a favorire la ripresa dell’intera filiera produttiva (produttore – distributore – esercente) del
comparto Horeca e SuperHoreca, e contribuire nel contempo sensibilmente alla risoluzione di problematiche socio-ambientali come la gestione e lo smaltimento dei rifiuti e l’impatto
ambientale delle materie plastiche.

Un progetto strategico che oggi, dopo un triennio di trattative e analisi che ha visto la stretta collaborazione di realtà come Fipe-Confcommercio,Legambiente, aziende leader nel
settore della produzione di bevande, alcoliche e non – Sanpellegrino, Peroni e Pago – e Savno, gestore deiservizi di igiene ambientale nel trevigiano, riuniti nel Comitato
Vetro Indietro e coadiuvati dal supporto scientifico dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, è giunto finalmente alla Camera dei Deputati sotto forma di proposta
di legge.

“La presentazione di questa proposta di legge, già allo studio della VIII Commissione Ambiente della Camera, rappresenta per noi la prima significativa conquista dopo anni di
intenso lavoro – spiega Giuseppe Cuzziol, presidente di Italgrob e del Comitato Vetro Indietro – un risultato che ci spinge a continuare con impegno nella
sperimentazione sul campo”.

Firmata dall’Onorevole Antonio Mazzocchi, Questore della Camera dei Deputati, e dall’Onorevole Fabio Gava, membro della X°Commissione Attività Produttive, Commercio e
Turismo, la proposta è stata presentata ufficialmente questa mattina, presso la Sala Mercededella Camera. Alla presentazione hanno preso parte, oltre agli Onorevoli Mazzocchi
e Gava, il Presidente del Comitato Vetro Indietro Giuseppe Cuzziol; Annunziato Cirino Grocchia di Legambiente; Aldo Maria Cursano, Vice Presidente Vicario
di Fipe Confcommercio; Riccardo Szumski, PresidenteSavno; Stefano Rossi, LCA e Federico Sannella di Birra Peroni.

Obiettivo di questa proposta? Promuovere e stimolare il ritorno volontario all’utilizzo di contenitori in vetro “a rendere” in particolare per le bevande destinate al canale Horeca,
mediante l’istituzione di vere e proprie filiere di recupero degli imballaggi, la creazione di sistemi di cauzioni più moderni, ma soprattutto l’incentivo, per i soggetti
aderenti, di sgravi fiscali sulla Tarsu e dilazioni di pagamento dell’IVA. Un progetto che consentirebbe inoltre all’Italia di adeguarsi progressivamente agli standard
europei, dove il vuoto a rendere è una realtà ormai da tempo consolidata.

“Il problema dei rifiuti è oggi una delle emergenze ambientali maggiormente sentite nel nostro Paese: l’impatto delle materie plastiche (soprattutto per quanto riguarda gli
imballaggi usa e getta di alimenti e bevande) rappresenta una delle voci di inquinamento più rilevanti, mentrele bottiglie di vetro abbandonate sono spesso utilizzate come
strumenti per atti vandalici – spiegano gli Onorevoli Mazzocchi e Gava – per queste ragioni abbiamo condiviso sin da subito le motivazioni del Comitato Vetro Indietro, e
ci siamo adoperati per la realizzazione di questa proposta di legge che speriamo venga accolta dal Parlamento Italiano. Siamo infatti convinti che la sua approvazione
porterà a tutto il Paese significativi vantaggi ambientali ed economici, oltre a ricadute positive anche in termini di sicurezza, come dimostrano i dati a nostra disposizione”.

“Nel nostro Paese la produzione dei rifiuti urbani continua ad aumentare di anno in anno – dichiara Nunzio Cirino Groccia della Segreteria nazionale di
Legambiente. Occorre rimettere al centro delle politiche sui rifiuti la Riduzione, la prima delle 4 R della gerarchia europea per gestire correttamente i rifiuti, ma anche la
più disattesa. Come previsto dalla nuova direttiva europea, entro il 2013 il nostro Paese deve adottare il suo Programma nazionale di prevenzione rifiuti che dovrà prevedere la
diffusione delle buone pratiche locali e soprattutto azioni nazionali strutturali. Il ritorno del vuoto a rendere va proprio in questa direzione, oltre a contribuire anche alla riduzione delle
emissioni di gas serra, al centro della discussione della Conferenza Onu per combattere i cambiamenti climatici prevista a Copenaghen dal 7 al 18 dicembre.”

Nel corso dell’incontro sono stati, infatti, presentati i primi dati del progetto pilota di sperimentazione sul territorio promossa dal Comitato Vetro Indietro e attuata da SAVNO,
in alcuni comuni del trevigiano, e i risultati dell’analisi realizzata dall’Università Ca’ Foscari Venezia – Centro interdipartimentale IDEAS in collaborazione con
Life Cycle Engineering LCA – che ha consentito di individuare e calcolare i benefici ambientali connessi in particolare al “riuso” delle bottiglie in vetro.

“Il progetto VAR – spiega Stefano Rossi, Consulente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Centro Interdipartimentale IDEAS – è stato
sviluppato con l’obiettivo di calcolare le prestazioni ambientali complessive di due sistemi alternativi per il trattamento delle bottiglie in vetro a fine vita provenienti dal
sistema Horeca.  Il confronto diretto tra il sistema standard di recupero del vetro e una apposita filiera orientata al riuso delle bottiglie, ha evidenziato come
quest’ultima risulti vantaggiosa per i principali indicatori di impatto ambientale (consumo energetico ed effetto serra) già dai due o tre riutilizzi. L’aspetto potenzialmente
più controverso riguarda i consumi d’acqua, che non risultano però necessariamente maggiori nel caso del riuso nonostante i lavaggi.”

“Noi crediamo nella raccolta differenziata e nelle pratiche sostenibili – dichiara Riccardo Szumski, presidente di SAVNO – Siamo una società giovane e
motivata che ha sempre raccolto e superato negli anni le sfide che le si sono presentate. Il nostro motto è we want: noi vogliamo. Vogliamo dimostrare che ciò che si
butta è ancora prezioso, per questo abbiamo costruito la nostra sede con materiale proveniente dalla raccolta differenziata. Vogliamo dimostrare che la sostenibilità è
la strada giusta da percorrere, per questo investiamo nell’educazione e nell’informazione ambientale attraverso campagne di comunicazione e tanti progetti innovativi. Vogliamo comunicare che si
può fare molto per l’ambiente, per questo abbiamo creduto e sposato il progetto Vetro Indietro. Tutto ciò fa parte della nostra missione e dell’impegno preso con i Cittadini e i
Comuni della Provincia di Treviso.”

Il progetto pilota attuato da SAVNO coinvolge più di 30 esercizi nell’area test del Comune di Conegliano Veneto (Tv) tra bar e ristoranti, ai quali sono stati consegnati, in
base alle esigenze e alla disponibilità di spazi, contenitori carrellati della volumetria di 240 litri in numero variabile da 1 a 4. Alla consegna del kit, i
soggetti aderenti hanno sottoscritto un protocollo d’intesa nel quale sono descritte le finalità del progetto, la durata e gli impegni da mantenere dalle parti. Ogni contenitore
per la raccolta è personalizzato con il logo dell’iniziativa e con un codice a barre identificativo che consente il monitoraggio della produzione dei singoli partecipanti.

Nella prima fase di ricognizione, il servizio prevede la raccolta con frequenza settimanale degli imballaggi in vetro (CER 15 01 07), e cioè tutto il vetro a perdere prodotto (V.A.P.). Nel
periodo dal 1 agosto al 2 novembre sono stati rilevati n. 340 svuotamenti, per un peso complessivo rilevato all’impianto di destinazione pari a: 13.660 kg.

Al termine della fase operativa sperimentale, previsto per dicembre 2009, verrà valutata, anche attraverso un confronto con i dati di fornitura, l’effettiva riduzione in quantità
di vetro ed il conseguente vantaggio economico e ambientale, quantificando la relativa riduzione in tariffa che verrebbe applicata nel caso di attivazione di un sistema di
vuoto a rendere, ad incentivo dell’iniziativa.

“Il “problema rifiuti” è
una delle emergenze ambientali maggiormente sentite dal cittadino/ utente e dalla pubblica amministrazione – conferma Aldo Maria Cursano, Vice Presidente Vicario
di Fipe – e lo è anche all’interno del composito mondo del pubblico esercizio. Attivare percorsi virtuosi in tale direzione diventa quindi un imperativo per un’associazione che,
come Fipe, vuole non solo assistere i propri associati negli impegni quotidiani, ma anche cercare di guidarli verso percorsi di sviluppo all’insegna della sostenibilità. Il
progetto VAR rappresenta, quindi, un’occasione da non perdere per quelle imprese che sono rispettose dell’ambiente e che sanno cogliere l’opportunità di un “risparmio collettivo” che
un riutilizzo intelligente dei contenitori di vetro può portare con sé, per le aziende ma anche per il consumatore. Ci auguriamo che la Politica, da un lato, e gli
Amministratori comunali dall’altro la pensino allo stesso modo e ci aiutino rispettivamente a  regolare il nuovo sistema con norme praticabili e a ricompensare l’impegno della categoria
alleggerendo i costi della gestione del rifiuto.”

“La riduzione dell’impatto ambientale – spiega Federico Sannella, Direttore delle Relazioni Esterne di Birra Peroni e rappresentante del pool di aziende partner del
Comitato Vetro Indietro – rientra pienamente nella ambito delle dieci priorità di sviluppo sostenibile che l’Azienda si è posta. Da tempo Birra Peroni
commercializza birra in contenitori “a rendere”, siamo quindi stati da subito attivi nel portare avanti questa iniziativa in cui crediamo fortemente.”

“Dai dati esaminati e presentati oggi emerge chiaramente come l’applicazione di sistemi di riutilizzo degli imballaggi sia sostanzialmente positivo in termini di consumi energetici ed emissioni
di gas serra – conclude Giuseppe Cuzziol, presidente di Italgrob e del Comitato Vetro Indietro – e il Comitato, che rappresenta l’intera filiera, è
convinto che possa giovare anche al rilancio e alla ripresa di un settore come il nostro, particolarmente colpito dalla crisi dei consumi”.

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