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Gli obiettivi per le aziende sanitarie Piemontesi

By Redazione

Torino – Più prevenzione, cure sul territorio e servizi per le fasce deboli della popolazione e meno utilizzo improprio dell’ospedale: sono questi gli indirizzi per la
costruzione del nuovo volto della sanità piemontese indicati dal piano socio-sanitario 2007-2010, che i direttori generali di Asl e aziende ospedaliere hanno avuto il compito di tradurre
in pratica attraverso la predisposizione di piani triennali di riqualificazione dell’assistenza e di riequilibrio economico-finanziario.

Piani di cui la Giunta regionale, dopo l’istruttoria svolta dai tecnici degli Assessorati alla tutela della salute e sanità e al welfare, ha preso atto nella seduta di questa mattina,
con una delibera in cui vengono stabiliti nel dettaglio gli obiettivi che i manager dovranno perseguire nell’arco del loro mandato e su cui verranno giudicati.

Ogni valutazione in merito alle modifiche organizzative proposte dai direttori è invece rinviata al momento della presentazione degli atti aziendali, che dovrà avvenire entro il
prossimo 30 giugno. Fino a quel momento non potranno essere attivate nuove strutture complesse o semplici a valenza dipartimentale, né nominati i loro direttori, laddove il posto sia
vacante.

Per il raggiungimento dei compiti loro assegnati, i vertici aziendali potranno contare sull’assegnazione di finanziamenti certi, con i quali dovranno raggiungere il pareggio di bilancio,
così come imposto dal Patto per la salute siglato con il Ministero.
Per quanto riguarda in particolare gli organici, con la delibera approvata oggi i manager sono autorizzati all’assunzione di nuove unità, fermi restando i tetti massimi di spesa fissati
dalla finanziaria 2006. Nel caso particolare delle aziende accorpate, però, nel corso del corso 2008 queste ultime non potranno reclutare personale amministrativo sotto nessuna forma, ad
eccezione di quelle eventualmente necessarie per il rispetto della normativa riguardante le categorie protette e di quelle previste dagli impegni in materia di stabilizzazione dei precari.
Nell’ambito degli atti aziendali, inoltre, dovrà essere introdotta una riorganizzazione dei servizi amministrativi che consenta un uso più razionale delle risorse disponibili,
evitando duplicazioni di uffici e strutture

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