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Extravergine italiano: richieste dei Paesi emergenti, mercato interno solido

Extravergine italiano: richieste dei Paesi emergenti, mercato interno solido

By Redazione

Olio extravergine italiano: un vecchio ancora vitale.

Presenza secolare nella dieta mediterranea, è diventato una delle punte di diamante del Made in Italy all’estero, capace di piacere nei Paesi più vicini, quanto ai Paesi, asiatici
e non, in via di sviluppo.

“La dieta mediterranea: una piramide di sapori”, evento tenutosi a Teggiano e tenuto da Unaprol è stata una buona occasione per fare il punto della situazione.

Come spiega Unaprol, i numeri sono più che significativi. In generale, la quasi totalità (90%) dell’olio d’oliva del mondo arriva dall’Italia e dagli altri paesi mediterranei.
Riguardo ai consumi, la maggioranza (59%) è dei Paesi UE, poi ci sono gli Stati Uniti (9%) ed i Paesi emergenti, vero obiettivo per il futuro.

E, spiegano gli esperti Unaprol, le prospettive sono buone: al primo posto la Cina, con una crescita di domanda di 8.200 tonnellate dal 2011 al 2012, con un valore totale di 24 milioni di Euro.
Da non trascurare la Russia: nel Paese degli Zar l’extravergine italiano è al secondo posto come gradimento, capace di piazzare 5000 tonnellate nel solo 2012, con una crescita del 18%
rispetto a 365 giorni prima.

Se il mercato estero deve essere prioritario, non si devono dimenticare quello interno. Nel solo 2012, in Italia sono stati venduti 217 milioni di litri d’olio: sopratutto extravergine, che
copre il 72% del totale e fa vendere 157 milioni di litri. Esaminando la situazione regionale, il podio è composto da Lombardia (24 milioni di litri per un fatturato di 97 milioni di
Euro), poi Toscana (16 milioni di litri per 60 milioni di euro) e Lazio (15 milioni di litri, 55 milioni di euro). Risultati simili per l’extravergine bio: prima la Lombardia (438.000 litri,
per un fatturato di 4 milioni di Euro), seguita da Veneto (218.000 litri per 1,6 milioni di Euro), ultima Emilia-Romagna (210.000 litri, per 1,7 milioni di Euro).

Concludono allora gli esperti Unaprol: “Il modello della dieta mediterranea è un modello vincente ha detto in conclusione Gargano. Rappresenta un’importante traino per le esportazioni di
olio extravergine di oliva e può essere il volano su cui far ruotare l’economia e il carattere distintivo dei territori del vero prodotto italiano di alta qualità”.

Matteo Clerici

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