La crisi avanza, costringendo gli italiani a pesare col bilancino quelle che una volta erano le spese di prima necessità e perciò meno soggetti a controlli.
Questi i dati emersi da una ricerca Coldiretti-Ismea relativa ai primi sei mesi del 2012.
Ecco allora, il calo dei beni-base: si spende meno per latte (-7%), olio (5%), pesce ( 4%) e carne (2%). Risulta perciò poco influente la il calo dei prezzi alimentari, -0,1% ad agosto
rispetto a luglio.
Nel contempo, l’altro dato negativo, l’aumento del prezzo della benzina. Risultato, le famiglie della Penisola spendono al mese 120 euro di carburante contro i 110 della carne. E poi, altri
problemi: “Un litro di benzina viene a costare come un chilo di pesche, ed il prezzo ha superato anche del 40% il chilo di pasta e del 50% il un litro di latte”. Secondo Coldiretti, tale
situazione è “Rapporto di cambio eticamente ed economicamente non sostenibile” pericoloso per la necessaria ripartenza economica.
Matteo Clerici