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E’ il Parmigiano Reggiano il prodotto alimentare più rubato nei supermercati

Image 2008-10-02 10:43:04

 

Sulla base dei dati contenuti nell’indagine del “Barometro mondiale dei furti nel retail”, la Cia sottolinea che le sottrazioni del “re dei formaggi”
(più “gettonato” dei dvd, cd e videocassette) in Italia sono cresciute dell’11,1 per cento.

Ogni dieci confezioni vendute, una “salta” la barriera della cassa. Seguono le carni, i salumi, i vini e i superalcolici. E questo è il segno della crisi e delle
difficoltà economiche che colpiscono fasce sempre più consistenti della popolazione.

Oltre ad essere quello più “clonato” dall’agropirateria internazionale, è quello che più fa gola ai taccheggiatori dei supermercati. Si tratta del
Parmigiano Reggiano che detiene il poco invidiabile primato di essere il prodotto alimentare più rubato dagli scaffali dei grandi magazzini. In Italia ogni dieci confezioni
vendute, una “salta” la barriera della cassa.

Così, con il 10 per cento occupa il terzo posto nella classifica dei furti, subito dopo le lamette da barba (al 22 per cento ogni quattro confezioni vendute la quinta sparisce),
le cartucce d’inchiostro per le stampanti (15 per cento). E’ quanto rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori sulla base anche dei dati contenuti nell’edizione 2007 del
“Barometro mondiale dei furti nel retail”, realizzato dal Centre for retail research, in collaborazione con Checkpoint Systems, multinazionale specializzata nelle soluzioni
per la gestione delle differenze inventariali.

Lo studio rivela che nel 2007 gli ammanchi mondiali di merce, dopo un positivo trend quadriennale, sono aumentati dell’1,5 per cento arrivando a 72,424 miliardi di euro e
rappresentando l’1,36 per cento del fatturato dei retailer.

Dal giugno 2006 al giugno 2007, il valore dei beni sottratti nei supermercati, ipermercati e centri commerciali italiani ha toccato, secondo l’indagine, i 3,08 miliardi di euro
contro i 2,61 del precedente periodo. In termini assoluti si tratta di un aumento del 17,8 per cento del valore contro una crescita dello 0,85 per cento del sottratto registrata a
livello europeo. Il nostro Paese si piazza al quarto posto, alle spalle di Regno Unito, Germania e Francia. Il fenomeno interessa soprattutto le regioni del Nord (53,3 per cento del
totale), con la Lombardia in testa con circa 720 milioni di euro di merci sottratte. Seguono poi al centro (28,4 per cento), Lazio e Toscana con 250 e 249 milioni di euro: mentre
è la Sicilia, prima tra le regioni del Sud (18,3 per cento), con 139 milioni di euro di prodotti rubati.

Tra i furti, proprio gli alimentari sono i “preferiti”. Non solo Parmigiano Reggiano, ma anche carni e salumi (5,5 per cento), vini e superalcolici (passati
dall’1,1 al 2 per cento).. Le sottrazioni di questi ultimi sono aumentate del 21,8 per cento, quelle di carni e formaggi del 10,8 per cento. In particolare, il Parmigiano Reggiano
ha registrato una crescita nella frequenza dei furti dell’11,1 per certo e supera prodotti da sempre gettonatissimi, quali dvd, cd musicali e videogame (5,5 per cento).

E tutto ciò è il segno dei tempi che viviamo, delle difficoltà economiche, della crisi dei consumi che ha colpito molte famiglie italiane che -avverte la Cia-
difficilmente arrivano alla fatidica “quarta settimana”. E così il furto alimentare per alcuni, specialmente nelle fasce più deboli della società,
diventa, purtroppo, necessità.

Il Parmigiano Reggiano -avverte la Cia- non è solo il prodotto più rubato, ma è anche quello più preso d’assaltato dall’agropirateria
internazionale. Nell’immenso supermarket del “falso”, del “tarocco”e del “bidone alimentare” è, infatti, il più
“copiato” tra i prodotti a denominazione d’origine, Dop e Igp.

Al Parmigiano Reggiano appartiene, purtroppo, anche il primato delle imitazioni. Il suo “tarocco” lo troviamo in Argentina, in Brasile, in Giappone, ma anche in Germania e
nel Regno Unito. Seguono il Prosciutto di Parma e quello di San Daniele, il Grana Padano, la Mozzarella di bufala e l’Asiago. Una forte crescita di “falsi” si sta
registrando anche per il Gorgonzola. E così lo troviamo sotto il nome di Tinboonzola e di Cambozola.

Ma per trovare i “falsi” Dop e Igp non c’è certo bisogno di andare all’estero. E’ sufficiente navigare in Internet -sottolinea la Cia- per poter
avere una vera e propria vetrina del “taroccato”. In molti siti si possono acquistare, infatti, formaggi come il Parmesan o il Regianito, il Provolone e l’Asiago,
prodotti nel Wisconsin (Usa), la Robiola del Canada, la Mozzarella del Texas, la Fontina “made in China”, i pomodori San Marzano coltivati in California, i fiaschi tricolore
di Chianti, statunitensi e australiani, il Prosciutto di San Daniele di una ditta americana. 

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