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DAZI FOREVER E NUOVA ECONOMIA

DAZI FOREVER E NUOVA ECONOMIA

By Giuseppe

Data: 29 gennaio 2020

Europa Europa… dove era il commissario all’agricoltura europeo a Davos?

La ministra Bellanova invece di convocare tavoli su tavoli, parole su parole, ascoltare discorsi sui massimi sistemi, continue lagnanze… dai soliti noti… è nelle condizioni di fare poche cose ma chiare, forti, nette, utili?

1) completare il Testo Unico inserendo anche (cassando tanti decreti e circolari) i controlli, i nuovi consorzi perché in piena difficoltà, le certificazioni, la tracciabilità Realmente Terza come io stesso avevo previsto già nel 1999 in alternativa all’autocontrollo consortile poi cassato giustamente dalla UE (grazie a chi allora tirava le fila e ancora oggi);

2) intervenire in modo drastico sulle questioni protezionismo, dazi, imposte, accise, tasse sul tappo, percentuale iva del vino italiano (ed europeo) chiedendo almeno di discutere sulla stessa materia, non webtax per vino&cibo o trasporti aerei per vino&cibo;

3) puntare su un modello commerciale internazionale che si adegui velocemente alla segmentazione della globalizzazione e al proliferare di mercati mondiali e di nuovi paesi a trazione verticale e non orizzontale sul cibo&vino indirizzando strumenti finanziari su queste innovazioni tecniche e di consumo;

4)  indirizzare o almeno concordare (anche con altri ministri) una politica di supporto formativo/informativo/conoscitivo del modello alimentare, soprattutto vino e altre bevande, sul mercato interno nazionale per le carenze, mancanze, ignoranze che chi quotidianamente percorre marciapiedi, e non scale ministeriali e tappeti rossi, constata facilmente da San Giovanni al Natisone (Udine) a Pantelleria (Trapani).

… crollo degli ordini da Usa, Cina, Uk per vini di Francia… che subito elimina la imposta-tassa sulle società americane leader e monopolistiche del web

Dalle info di queste ore c’è un crollo degli ordini da Usa, Cina, Uk per vini di Francia e Spagna. Il governo francese ha calato le brache ritirando subito la imposta-tassa sulle società americane leader e monopolistiche del web. E’ stato reclamato un intervento urgente della Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico-Ocse cui compete soprattutto di trovare una intesa comune. Mi auguro un dialogo oggettoxoggetto e che anche la guerra libica, o i fondi per i Palestinesi non rientrino nel “tavolo” del cibo&vino. O perlomeno che se gli Usa vogliono giocarsi direttamente una partita politica-belligerante, questo diventi un serio modello di confronto globale, non di comodo, non di opportunismo.

La Ue spedisce in Usa per 500 mld/$, importa per 320 mld/$: bilancia positiva di 180 mld/$ (stima 2019). L’Italia esporta per 55 mld/$ e importa per 23 mld/$ anno.

Tutti i paesi europei esportano in Usa per 500 mld/$ mentre importano per 320 mld/$, una bilancia positiva di 180 mld/$ (stima 2019). L’Italia esporta per 55 mld/$ e importa per 23 mld/$ anno, un vantaggio di 32 mld/$. In particolare, fra le altre, le nostre esportazioni sono per 17 mld/$ in capo a meccanica, auto e navi, mentre esportiamo cibo, vino e bevande, agricoltura italiana per “soli“ 4 mld/$, quindi un settore molto meno impattante e svantaggiato per gli Usa. Trump ha introdotto con gennaio 2020 i dazi sul vino (+25%) come ritorsione verso l’Europa per finanziamenti che sono visti come aiuti di stato ad un consorzio franco-tedesco per il trasporto aereo.

Gli Usa di Trump puntano sempre più a giocare su ogni tavolo per dividere l’Europa e per ribaltare la bilancia dei pagamenti fra Usa e Ue.

 

I dazi colpiscono solo i vini imbottigliati, quindi non quelli sfusi che servono agli Usa, solo in bottiglie sotto i 2 litri e di gradazione inferiore a 14 gradi, quindi esclusi i bag in box e i vini liquorosi o arricchiti. A Davos i ministri delle finanze francese e del tesoro americano si sono accordati, solo, per una tregua. Niente tax sul vino francese, solo francese: gli Usa usano anche il problema dazi per dividere ancor più i già divisi staterelli europei? Un accordo bilaterale: e l’Europa? E l’Italia? Noi esclusi? Non è l’Europa che gestisce i Dop e i Doc? E questi vini pregiati europei, una classificazione di alto pregio non riconosciuta fuori dall’Europa che serve? Possiamo ragionare concretamente su vini europei e vini americani con una voce unica? C’è un Commissario all’Agricoltura europeo? Dove è?

…riflessione finale: Italia ed Europa rischiano veramente di scomparire

Una riflessione finale che però dovrebbe essere posta all’inizio di ogni discorso, riflessione e analisi economica-finanziaria: l’Italia e l’Europa in questa situazione mondiale-globale rischiano veramente di scomparire di fronte a certi colossi. Il modello economico delle pmi quanto potrà reggere? Quanto la mentalità di impresa, di commercio, di scambi, il valore umano e professionale espresso dal mondo europeo può collimare con altre mentalità forti, strumenti e mezzi, per fini assai differenti. Ci sono situazioni mondiali di “flussi”, sia ricchi che poveri, che modificheranno il sistema e il modello anche di vita sociale e civile fra 50-70 anni di sicuro. Siamo convinti che NON ricorrere ad altre soluzioni sia la strada economica-finanziaria giusta?

Giampietro Comolli

Redazione Newsfood.com
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

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