Dalla dolce tradizione natalizia di Verona, l’Invasata di Pierluigi Perbellini per Bonverre

Dietro ad ogni piatto c’è una storia da raccontare. Bonverre invita a sedersi per ascoltarne una tanto dolce quanto longeva. È la storia dell’Invasata di Pierluigi Perbellini, il dolce lievitato di Bonverre in vasocottura, tipico del Natale, con liquore all’arancia… La versione contemporanea dell’originale Offella d’Oro.
Giovanni Battista lascia Melegatti per dare vita ad una propria attività e prova a migliorare la ricetta del Pandoro, forte della sua abilità di pasticcere. Il risultato è l’Offella d’Oro come la conosciamo oggi: “Lo stampo è tondo e sul fondo si mettono delle mandorle dolci tritate che in cottura cuociono e creano una crosta deliziosa”. L’Offella d’Oro nasce anch’essa intorno alla fine del XIX secolo – precisamente l’1 ottobre del 1891 – prendendo il posto che tutt’oggi detiene per merito: accanto a Nadalin e Pandoro come dolce tipico natalizio veronese.
L’Invasata risponde alla volontà di Bonverre di raccontare la tradizione di ieri agli intenditori di oggi, secondo lo stile di Pierluigi Perbellini, che porta avanti un concetto di pasticceria classica, ma con uno sguardo a nuove tecniche e nuovi ingredienti, per soddisfare la curiosità dei suoi clienti.
Se già la sua tradizione, i legami col Nadalin e il Pandoro, rendono l’Invasata un dolce intrigante, un pizzico di gioco e divertimento lo aggiungono anche i diversi modi in cui è possibile gustarla. È possibile infatti, muniti di un cucchiaino, gustarla direttamente dal vasetto di vetro Bonverre, in cui è custodita; in alternativa può essere estratta dal vaso, tagliata e abbinata a creme o gelati; infine, più semplicemente, può essere tagliata a fette e assaggiata come una vera e propria fetta di Offella d’Oro!