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Commercio: giro di vite contro gli abusivi

By Redazione

Milano – La Regione ha deciso di dare un forte impulso alla lotta contro l’abusivismo nel commercio ambulante, un fenomeno che danneggia le 20000 imprese regolari e autorizzate
che operano nel settore, con una concorrenza sleale e spesso con fenomeni di contraffazione, si tratta quindi di un’iniziativa a tutela anche del consumatore.

Primo passo della strategia antiabusivismo, la costituzione, presso la Regione, di un Comitato permanente formato da rappresentanti del commercio e degli enti locali. Lo ha deciso ieri la
Giunta regionale su proposta dell’assessore al Commercio, fiere e mercati, Franco Nicoli Cristiani.

«Oggi l’attività del commercio ambulante – ha detto l’assessore Nicoli – è frequentemente messa in difficoltà da manifestazioni di concorrenza sleale, con operatori
che svolgono attività commerciali senza la necessaria autorizzazione, e quindi senza i requisiti previsti dalla legge. Questa problematica ha delle ricadute negative sul sistema delle
imprese e sui consumatori: rende più difficile l’attività commerciale autorizzata, cosa particolarmente grave in un momento in cui la domanda è stagnante, non dà
garanzie al consumatore sulla qualità del prodotto e del servizio, può avere riflessi sulla sicurezza delle merci vendute, per le quali il commerciante abusivo non dichiara la
provenienza. L’abusivismo è, inoltre, strettamente legato alla contraffazione, e conseguentemente a centri di produzione illegali.»

Il Comitato Regionale è composto dal direttore generale della Direzione Generale Commercio, Fiere e Mercati, che lo presiede; due rappresentanti delle Associazioni maggiormente
rappresentative delle imprese del commercio; un rappresentante dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio della Lombardia; un rappresentante di ANCI Lombardia; un rappresentante delle
Direzioni Generali Protezioni Civile, prevenzione e polizia locale e Industria, Piccola e media impresa. Al Comitato potranno essere invitati di volta in volta, su problematiche specifiche,
soggetti pubblici e privati come, ad esempio, Comandanti di Polizia Locale e rappresentanti delle Forze dell’Ordine. Partecipano in modo permanente ai lavori, su invito del Presidente,
esponenti qualificati del mondo sociale e politico regionale e nazionale.

Tre i livelli di intervento del Comitato: monitoraggio, prevenzione e dissuasione, contrasto del commercio abusivo.
Per quanto riguarda il monitoraggio del fenomeno il Comitato dovrà, insieme ai Comuni, alle camere di Commercio e ai diversi Corpi di polizia competenti, analizzare il fenomeno nelle sue
caratteristiche quantitative, per consistenza, distribuzione territoriale, provenienza, dimensione di «impresa», evidenziando i settori maggiormente esposti e vulnerabili e
specificando i danni economici e ambientali prodotti. La raccolta dei dati, a partire dalle informazioni ottenute dai corpi di polizia, dovrà portare alla costituzione di una anagrafe
dell’abusivismo, che tenga sotto controllo l’evoluzione del fenomeno nel tempo nelle diverse province lombarde.

Per quanto riguarda le attività di prevenzione e dissuasione saranno individuati interventi per la qualificazione, la certificazione e la riconoscibilità del commercio
autorizzato, ma anche misure rivolte ai consumatori, per far riconoscere il danno causato dal commercio abusivo.
Un ruolo importante svolgono, infine, le attività di contrasto, per cui il Comitato dovrà studiare misure nei confronti degli operatori autorizzati, per facilitarne la
collaborazione con le forze dell’ordine, ma anche per la dissuasione degli abusivi.

Il commercio su aree pubbliche è una realtà che conta in Lombardia oltre 20mila imprese, con un consistente numero di occupati, tra imprenditori e dipendenti. Di queste più
di 14mila imprese sono su posteggio fisso (di cui 3.600 nel settore alimentare) e oltre 6mila sono operatori definiti «itineranti».

Si tratta di dati in continuo incremento, in particolare per quel che riguarda le imprese itineranti.
L’attività in Lombardia viene svolta su 1.416 mercati con 62.443 posteggi in 992 comuni.

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