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Come ottenere un risarcimento dei danni causati da un prodotto difettoso – L’Avvocato risponde

Come ottenere un risarcimento dei danni causati da un prodotto difettoso – L’Avvocato risponde

By Giuseppe

Ci scrive Laura da Rovigo

“Spett.le redazione di Newsfood.com,
vorrei sapere come sia possibile far valere i diritti del consumatore, quando un prodotto alimentare difettoso è causa di danni. Possibilmente senza intraprendere lunghe e costose cause legali.
Saluti, Laura

Ringraziamo Laura e giriamo il quesito
all’Avv. Giacomo Guerrini

Ecco la sua risposta:

Come ottenere un risarcimento dei danni causati da un prodotto difettoso
Un prodotto è “difettoso” quando “non offre la sicurezza che ci si può legittimamente attendere tenuto conto di tutte le circostanze”, e, in particolare, “se non offre la sicurezza offerta dagli altri esemplari della medesima serie”.
E’ quanto è stato stabilito originariamente dal D.P.R. 24 maggio 1988 n. 224 (in attuazione della direttiva CEE n. 851374) e che poi sostanzialmente è stato trasfuso nel cosiddetto Codice del Consumo (D. Lgs.  6.09.2005 n. 206).
Si tratta di una disciplina speciale, del diritto alimentare, che consente a chi abbia riportato dei danni a causa di un prodotto di ottenere un risarcimento più agevolmente.
Il danneggiato, infatti, anziché essere costretto ad agire in giudizio secondo le gravose regole ordinarie (art. 2043 e seguenti del codice civile), potrà agire invocando tale disciplina di favore.
Il vantaggio sarà che per ottenere il risarcimento gli sarà sufficiente dar prova delle seguenti circostanze:
1 – il carattere difettoso del prodotto;
2 – la natura e l’ammontare dei danni subiti;
3 – l’esistenza di un nesso causale fra natura difettosa del prodotto ed i danni subiti.
Per quanto attiene alla prova della natura difettosa del prodotto, la Corte di Cassazione con sentenza n. 20985 del 2007 ha precisato che “il difetto del prodotto è direttamente desumibile dai risultati anomali che l’uso del prodotto ha causato rispetto alle normali aspettative”.
Applicazioni di tale principio si rinvengono anche nella giurisprudenza di merito.
A mero titolo esemplificativo, il Tribunale di Modena (con sentenza del 14 marzo 2011) condannò una azienda vitivinicola a corrispondere un risarcimento per oltre 160.000,00 euro in favore di una ragazza che aveva subito una grave lesione ad un occhio a causa della natura difettosa del tappo di una bottiglia di vino frizzante.
Infatti, era occorso che, appena tolto il rivestimento di carta metallizzata, il tappo era partito colpendo violentemente l’occhio della ragazza.
A seguito dell’accertamento tramite testimoni di tale dinamica dell’incidente, il Giudice ha quindi ritenuto quanto segue:
“Nel caso in esame, l’imprudenza del produttore va ravvisata nel non aver adottato, in fase di vinificazione o di imbottigliamento, gli accorgimenti necessari per evitare che il tappo di plastica partisse non appena rimossa la protezione termoadesiva.
Fatto particolarmente pericoloso e non prevedibile da parte del consumatore, che per un vino frizzante poteva legittimamente aspettarsi di dover esercitare un po’ di forza manuale iniziale per togliere il tappo a fungo, dopo aver rimosso la relativa protezione.
Va quindi affermata la difettosità della bottiglia di vino in questione …”
Il medesimo Giudice, peraltro, ha escluso qualsiasi colpa della danneggiata, affermando, in particolare, di non poter attribuire qualsivoglia incidenza sulla dinamica dell’evento al fatto che la stessa aveva tolto la protezione termoadesiva del tappo tagliandola con un coltello anziché utilizzando l’apposita linguetta.

Avv. Giacomo Guerrini
per Newsfood.com

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Chi è l’Avv. Giacomo Guerrini

Vive e lavora a Firenze.
Laureato in giurisprudenza nel 2000.

Svolge da diversi anni la professione di avvocato nell’ambito del diritto civile ed amministrativo e negli ultimi anni è cresciuto il suo interesse professionale per il settore agro-alimentare.

Ha ricoperto altresì incarichi come presidente di collegio arbitrale per nomina del Presidente del Tribunale, e come mediatore per nomina dell’Organismo di Conciliazione di Firenze.

Redazione Newsfood.com

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