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Cibo povero ma con vari effetti benefici sulla salute

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Il colesterolo è uno dei più micidiali nemici della salute, la cui mortalità è stata
confermata da numerosi studi scientifici. Ma esistono modi per combatterlo. Gianfranco Gensini, preside della facoltà di medicina dell’università di Firenze, mette
in luce l’importanza, prima ancora di un trattamento farmacologico, di una corretta alimentazione. Fave, legumi, lenticchie e ceci: tutti alimenti un tempo praticamente quotidiani
nell’alimentazione degli italiani, sono oramai quasi scomparsi, sostituiti da un alimentazione moderna, più veloce ma anche spesso squilibrata.

 I legumi, in particolare, hanno virtù nutritive conosciute da tempo; il
fagiolo, possiede capacità diuretiche, un tempo attribuitegli a causa della sua forma, simile ad un rene (secondo il principio “il simile cura il simile”) ed oggi
certificate dalla ricerca.

Stando a studi recenti, i fagioli fanno diminuire il livello di colesterolo, abbassano la pressione arteriosa e
hanno un azione antidiabetica ed anti infiammatoria. Snobbati per lungo tempo in quanto cibo popolare, i legumi sono stati ampiamente rivalutati in quanto riserve di proteine ed amidi.
I cibi di origine animale, al contrario, contengono un’importante percentuale di grassi saturi.

L’importanza di una corretta alimentazione, è quindi importanti, ma prendere i cibi giusti non
sempre basta. Spiega il professor Gensini: “Ovviamente un bel piatto di fagioli al fiasco e un bicchiere di rosso toscano sono utili nella fase della prevenzione – ribatte il
professor Gensini – ma certamente non nei casi più gravi. È necessario ricordare che la conseguenza diretta di una continua e costante presenza del colesterolo nelle
arterie è rappresentata dal deposito di colesterolo Hdl, quello considerato cattivo e, per conseguenza, dell’aterosclerosi, vale a dire il progressivo indurimento dei vasi
sanguigni con un notevole aumento del rischio di infarto al miocardio e di ictus cerebrale. Per questo in Italia abbiamo portato a termine, insieme con i colleghi, due grandi studi
scientifici, il Dialogue di cui sono stato il coordinatore e il Lead sotto l’egida dello Stroke Forum. Per combattere la formazione delle placche che ostacolano il flusso sanguigno, si
è rivelata, grazie a questi studi interamente italiani, importante l’associazione in un’unica pillola di ezetimibe e simvastatina. Questo composto agisce contemporaneamente su
tutte due le fonti principali del colesterolo vale a dire la sintesi epatica e l’assorbimento intestinale del colesterolo proveniente dalla bile e dagli alimenti. Si tratta del primo e
unico farmaco che grazie alla doppia inibizione dell’assorbimento e della sintesi dei lipidi mette in atto un notevole controllo sul meccanismo sul metabolismo del
colesterolo”.

 

Matteo Clerici per Newsfood.com

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