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Celiachia? No, Gluten Sensitivity

Celiachia? No, Gluten Sensitivity

By Redazione

Celiachia, colon irritabile o disturbi vari: spesso la Gluten Sensitivity (GS) veniva scambiata per uno di questi problemi, soprattutto a causa della sua natura elusiva.

Tuttavia, ora la GS è stata identificata, aprendo così la strada ad una maggiore comprensione, oltreché a terapie più efficaci.

Merito della scoperta va ad una ricerca dell’Università di Baltimora (sezione School of Medicine) e della Seconda Università degli Studi di Napoli, diretta dai dottori Alessio
Fasano ed Anna Sapone e pubblicata su “BMC Medicine”.

Gli scienziati sono partiti da un’evidenza empirica: la presenza di numerosi soggetti colpiti da sintomi analogi alla celiachia ma non affetti dalla malattia né da problemi equivalenti,
come l’allergia al frumento. Allora, spiega Fasano, ” Siamo partiti da qui, per capire il loro disturbo”.

E’ stato così selezionato un campione di volontari: 42 celiaci, 26 affetti dal disturbo non identificato ed il gruppo di controllo.

Le analisi condotte sul loro organismo hanno permesso di identificare con chiarezza la gluten sensibility (GS), definendola come ipersensibilità e descrivendo i confini che la separano
dalla celiachia vera e proprio. Come ricorda Fasano, anche se “Le due condizioni sono entrambe attivate dall’ingestione di glutine” esse sono rese diverse da meccanismi molecolari e di risposta
immunitaria provocata. La celiachia si basa su un meccanismo autoimmune, provocato dal tentativo degli anticorpi di adattarsi alla presenza del glutine. La sensibilità al glutine
è invece legata ad un sistema autoimmune innato (e non generato poi). Inoltre, mentre la celiachia si accompagna a danni e lesioni all’intestino, la GS è portatrice di infezioni
per lo stesso organo.

In base ai dati raccolti, nella sola Italia esistono 3 milioni di persone colpite da GS: ora, grazie al lavoro del team di Fasano e Sapone, potranno ricevere una diagnosi corretta e l’adeguato
supporto medico.

In particolare, le nuove informazioni consentiranno di chiarire il ruolo del glutine per due condizioni particolari, come autismo e schizofrenia.

Attualmente, gli scienziati credono che l’autismo sia portatore di un difetto dell’intestino, colpevole dell’ingresso dell’organismo di sostanze tossiche. Primo imputato per questi problemi
è il glutine, ma “L’incidenza della celiachia in questi soggetti è del 2%, mentre l’ipersensibilità al glutine arriva al 17-18%”. Discorso simile per la schizofrenia:
l’indice puntato sulla celiachia potrebbe dover essere spostato sulla GS, presente nel 22% dei casi.

Infatti, conclude Fasano: “Il glutine è una molecola tossica: è l’unica proteina alimentare che non si digerisce completamente. E negli ultimi 100-150 anni il grano per la
produzione alimentare è stato arricchito di glutine”.

FONTE: Anna Sapone , Karen M Lammers, Vincenzo Casolaro , Marcella Cammarota , Maria T Giuliano, Mario De Rosa, Rosita Stefanile, Giuseppe Mazzarella , Carlo Tolone, Maria I Russo ,
Pasquale Esposito, Franca Ferraraccio, Maria Carteni Gabriele Riegler, Laura de Magistris and Alessio Fasano, “Divergence of gut permeability and mucosal immune gene expression in two
gluten-associated conditions: celiac disease and gluten sensitivity”, MC Medicine 2011, 9:23doi:10.1186/1741-7015-9-23

Matteo Clerici

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