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Bruxelles: Riunione di alto livello per il rilancio del settore lattiero-caseario

Bruxelles: Riunione di alto livello per il rilancio del settore lattiero-caseario

By Redazione

Bruxelles – Derogare alle regole della concorrenza nel settore del latte in Europa: è stato questo il punto focale dei lavori del Gruppo Ue ad alto livello sul latte a cui hanno
portato il loro contributo, oggi a Bruxelles, alti rappresentanti giunti da Usa, Australia, Nuova Zelanda e Svizzera, che hanno illustrato come funziona nei rispettivi paesi la regolamentazione
del settore lattiero.    

Al termine dei lavori si può dire che è stato segnato un punto a favore dell’introduzione di deroghe alla concorrenza nel settore lattiero. Dai lavori due elementi sono emersi con
forza. L’Italia è in prima linea tra coloro che ritengono che nel settore agricolo – dal latte agli altri comparti – non è corretto applicare le regole delle concorrenza senza tener
conto che in realtà c’é una disuguaglianza strutturale tra la posizione dei produttori e la posizione delle loro controparti, sia che si tratti di industria o di distribuzione, in
situazione di forza per fattori oggettivi.   

Secondo spunto interessante è il fatto che tutti e quattro i rappresentanti dei paesi terzi – compresi i grandi liberisti come Australia e Nuova Zelanda – hanno sottolineato che la loro
regolamentazione – pur con accenti diversi – esclude il settore lattiero dall’applicazione dalle normali regole sulla concorrenza. Quest’ultimo elemento rappresenta un fattore centrale nel
dibattito in corso per rafforzare la normativa nel settore lattiero in Europa.

Infatti, senza deroghe alle regole di concorrenza i margini di manovra per intervenire sono modestissimi: le regole di concorrenza impediscono, ad esempio, la contrattazione collettiva del
prezzo, o ancora la possibilità per l’interprofessione di concludere accordi vincolanti, oppure che un’organizzazione, un’associazione o i sindacati agricoli possano fare accordi
vincolanti per tutti.   
Va detto che è ancora prematuro tirare delle conclusioni a livello europeo,  ma è certo che se si riuscisse a fare passare questo concetto per il latte difficilmente lo si
potrebbe negare ad altri comparti agricoli.

Ansa.it per NEWSFOOD.com

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