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Boom di adesioni per la nuova Strada del Vino del Chianti Classico

By Redazione

Il nuovo progetto della «Strada del Vino e dell’Olio Chianti Classico», presentato nei giorni scorsi a Tavarnelle Val di Pesa, può diventare un volano di grande sviluppo
economico per il territorio tra Siena e Firenze. La nuova Strada, la ventiduesima in Toscana, nasce su iniziativa dei produttori dei Consorzi del Vino Chianti Classico Docg e dell’olio Chianti
Classico Dop, coinvolge 9 Comuni (8 sono Città del Vino) e le due province di Firenze e Siena (anche quest’ultime associate). Secondo l’Associazione Nazionale, che raggruppa oltre 550
Comuni italiani a vocazione vitivinicola, si tratta di un progetto che ha tutti i requisiti di base per far decollare l’enoturismo in un territorio particolarmente attrattivo. Sono già
un centinaio le adesioni di cantine, e altrettante quelle di strutture ricettive, enoteche e ristoranti, ma si stima una partecipazione attiva ben più ampia.

«Con questo progetto finalmente si concretizza l’obiettivo di dare unitarietà e omogeneità al lavoro di promozione e commercializzazione del prodotto enoturistico del
Chianti classico, che finora è stato promosso in modo discontinuo e frammentario – sottolinea Paolo Saturnini, responsabile di progetto per conto del Consorzio ed ex presidente delle
Città del Vino-. Prevediamo un investimento iniziale di 200 mila ? per i primi due anni, a fine novembre il piano sarà presentato in Regione per l’approvazione definitiva. E con
il nuovo anno daremo vita al soggetto gestore».

«Il turismo del vino non è un fenomeno folcloristico bensì una realtà economica che nel nostro Paese vale già 2,5 miliardi di ? ma che nonostante il potenziale
di sviluppo notevole viene purtroppo sottovalutato – sottolinea il presidentre di Città del Vino, Valentino Valentini -. Nella proposta di riforma dell’Ocm, l’organizzazione comune di
mercato, l’enoturismo non è neanche menzionato, eppure l’esperienza di altri Paesi dimostra che è un grande volano di sviluppo. Ad esempio in Spagna viene finanziato dal ministero
del Turismo, segno che si è compresa la sua portata innovativa, mentre in California già registra numeri stratosferici, di ben 20 milioni di visitatori all’anno. Ben vengano
dunque iniziative come quella del Chianti Classico in grado di ridare slancio e fiducia a un comparto turistico che può portare grandi benefici culturali, economici e ambientali a
centinaia di territori rurali italiani».

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