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Bologna: Settore bieticolo-saccarifero e lattiero-caseario di montagna: esclusi da interventi di sostegno. Perchè?

Bologna: Settore bieticolo-saccarifero e lattiero-caseario di montagna: esclusi da interventi di sostegno. Perchè?

By Redazione

Bologna – No all’esclusione dagli interventi di sostegno, con fondi CEE, del settore bieticolo-saccarifero e di quello lattiero-caseario di montagna. E’
la posizione dell’Assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, rispetto alla proposta avanzata dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, di ripartizione dei fondi
europei destinati, come previsto dall’art. 68 del Regolamento (CE) 79/2009, al sostegno fino al 2014 di alcuni settori specifici agricoli, delle produzione di qualità e del miglioramento
dell’ambiente e della commercializzazione.

La proposta presentata dal Ministero destina 147 milioni di euro ai comparti dei bovini da carne ed ovicoli, al latte alimentare alta qualità, alla tabacchicoltura e al grano duro
coltivato nel sud italia e nelle aree svantaggiate.

Nulla invece per il settore bieticolo-saccarifero e quello lattiero-caseario di montagna. “Dal mio punto di vista – spiega Tiberio Rabboni – trovo incomprensibile che il Ministero escluda dagli
aiuti il comparto dello zucchero, che vede oggi attivi in Italia solo 4 dei 19 zuccherifici funzionanti prima dell’OCM dell’ottobre 2005, con un taglio di produzione pari al 67, 4%”.

“I tre zuccherifici presenti nel nord Italia, Minerbio (Bo), San Quirico (Pr), Pontelongo (Pd) – continua l’Assessore – sono collocati nelle aree più vocate del Paese alla coltivazione
della barbabietola, e sono stati oggetto di consistenti investimenti per innalzarne la capacità produttiva e ridurne i consumi energetici. Lo zuccherificio del Molise è, d’altra
parte, l’unico impianto attivo nel centro-sud Italia”.

“Questi sforzi rischiano ora di essere vanificati nei loro esiti di medio-periodo, e la coltura di scomparire definitivamente, se non si utilizzano tutti gli strumenti a disposizione per
garantire un prezzo remunerativo alle barbabietole e allo zucchero. Purtroppo il Governo sembra invece disinteressarsi delle sorti del comparto, tant’è che la Finanziaria dello Stato 2009
non ha onorato l’impegno sottoscritto nel 2005 dall’allora Ministro Alemanno, con Bruxelles e con i produttori, relativo alla copertura delle spese di trasporto per un onere di 43 milioni di euro
all’anno fino al 2011.

Dunque, piove sul bagnato!” Anche l’esclusione dai benefici del settore lattiero-caseario di montagna è discutibile. “Il prezzo del latte alimentare – spiega Rabboni – è in
picchiata a livello europeo; i formaggi tipici scontano una gravissima crisi di mercato che si protrae ormai da anni.

Questa situazione colpisce in modo particolarmente pesante le aziende collocate in montagna. La loro scomparsa avrebbe effetti devastanti dal punto di vista sociale, ambientale e dell’assetto
idrogeologico.”

“Per questo – ha concluso l’Assessore regionale – ho già formalizzato al Ministero una proposta emendativa, finalizzate ad includere nei beneficiari dei fondi comunitari anche il comparto
bieticolo-saccarifero e il settore lattiero-caseario nelle aree svantaggiate di montagna”

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