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Basilicata: Sono confortanti i dati che arrivano dal Piano di Sorveglianza Sanitaria

By Redazione

Potenza: “I dati riguardanti le conseguenze delle estrazioni petrolifere nella Val D’Agri sulla salute, sull’ambiente e sul territorio sono assolutamente
confortanti. Tuttavia, per venire incontro alle preoccupazioni della popolazione su temi di fondamentale importanza, abbiamo costruito una metodologia assai qualificata che punta ad
allargare il quadro dell’osservazione ed a rendere più efficiente la comunicazione delle rilevazioni alla comunità”.

Lo ha detto il presidente della Regione, Vito De Filippo, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i tre assi di intervento messi in campo dalla Giunta a tutela della
salute, del territorio e dell’ambiente: Il Piano di sorveglianza sanitaria alle popolazioni residenti nei comuni interessati alle estrazioni petrolifere; il monitoraggio
ambientale; la sicurezza.

All’incontro sono intervenuti anche il vicepresidente della Regione e assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, l’assessore alla Salute, Antonio Potenza,
l’assessore alla Cultura e Formazione, Antonio Autilio e l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti.

“Abbiamo costruito – ha aggiunto il presidente De Filippo – un piano di sorveglianza sanitaria delle popolazioni residenti nei territori interessati dalle
attività di estrazione petrolifera che non ha precedenti nella storia del nostro Paese. E che la Giunta regionale ha deciso di mettere in campo, pur non essendo obbligata, con
una delibera, per assicurare le più ampie condizioni di tranquillità ai cittadini”.

Il piano prevede il coinvolgimento dell’Osservatorio epidemiologico regionale, del Registro tumori della Basilicata delle Asl, del Dipartimento regionale all’Ambiente,
dell’Arpab. In programma, a partire da subito una serie di iniziative che vanno dall’aggiornamento dei dati di contesto d’interesse epidemiologico al censimento di
tutte le possibili sorgenti inquinanti, alla caratterizzazione dell’attività di estrazione petrolifera, alla definizione e classificazione delle patologie determinabili
dalle sostanze rivenienti dalle diverse forni di emissione individuate dalle mappe a rischio ambientale.

L’altra azione riguarda l’ulteriore rafforzamento del monitoraggio ambientale. “Si tratta di un’attività che fin dal 2002 viene condotta dall’Arpab
e da Metapontum Agrobios con un investimento, negli ultimi due – tre cicli finanziari, di circa 5 milioni di euro. Quotidianamente, anche con strumentazione e tecniche
all’avanguardia, Agrobios controlla i valori dell’acqua, dell’aria e della sottosuolo redigendo rapporti minuziosi sull’area interessata
all’attività estrattiva. L’Arpab svolge un’intensa attività di controllo attraverso 11 centraline distribuite su tutta la regione e 2 nell’area del
petrolio. Un dato significativo se si considera che la legge prevede una centralina ogni 200 mila abitanti”. De Filippo, inoltre, ha ribadito che l’attività di
monitoraggio, quindi, non è condotta dall’Eni, ma, da molto tempo, da Agrobios e dall’Arpab.

Per quel che riguarda il sito di Tempa Rossa, dove non è ancora partita l’attività estrattiva, l’Arpab ha già attivato strumenti di mappatura della
situazione attuale per poter registrare eventuali variazioni quando partiranno le estrazioni.

L’altro capitolo riguarda la sicurezza. L’Eni ha già realizzato, da qualche tempo, una serie di iniziative in collaborazione con diversi enti. E insieme al Comune di
Viggiano ha realizzato depliants e opuscoli informativi destinati alla comunità.

“Un dato è certo – ha continuato De Filippo – per quel che riguarda la mortalità oncologica la Basilicata è fra le ultime regioni italiane e
l’area della Val D’Agri registra indici inferiori rispetto alla media regionale”. Su questo tema è intervenuto l’assessore regionale alla Sanità,
Antonio Potenza. “Allo stato attuale siamo al di sotto della curva nazionale della mortalità oncologica. Con il Piano di Sorveglianza riusciremo a capire meglio la
situazione coinvolgendo diversi soggetti, ma i dati attualmente sono confortanti”.

Sul monitoraggio ambientale si è soffermato l’assessore Santochirico. “L’Arpab e Agrobios ci consegnano quotidianamente i dati su aria, suolo e acqua.
L’accordo con l’Eni prevedeva la costituzione del Centro di monitoraggio ambientale, ma nel frattempo la Regione non è stata con le mani in mano ed ha affidato questo
compito a un partner d’eccellenza come Agrobios. Intanto, per il centro di monitoraggio ambientale abbiamo bandito la gara per un investimento di 5 Meuro. E abbiamo dato
all’Università della Basilicata l’incarico di costruire una rete unitaria nel quale far confluire tutti i dati di tutti i soggetti che fanno monitoraggio rendendo
fruibili i dati in tempo reale”.

L’assessore Santochirico, infine, ha ribadito, a chiare lettere, che non esistono autorizzazioni per nuove estrazioni petrolifere nel Parco della Val D’Agri.

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