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Associazione PER ROMA: occasione per i Romani ma anche per tutti gli Italiani

Associazione PER ROMA. Può essere una occasione di riflessione generale. Roma capitale non deve guardare solo a se stessa. Se è capitale deve guadare a 360 gradi indipendentemente dai colori e i tempi. Giusto?
Oltretutto Roma è anche l’ombelico del mondo della Chiesa Cattolica!

Dopo 150 anni, Roma è ancora capitale?

Il plebiscito di Roma del 1870 fu un plebiscito che si svolse domenica 2 ottobre 1870 per sancire l’annessione al Regno d’Italia del territorio di Roma e del Lazio  … (leggi tutto)

Il 6 novembre p.v. c’è un interessante incontro su “Dopo 150 anni, Roma è capitale?”, tutto online e in diretta facebook su PerRoma associazione e Osservatorio Parlamentare per Roma. Il tema dell’incontro è il risultato di diversi studi compiuti presso le università di Roma coordinati dal prof Beniamino Caravita. E’ stato anche redatto un volume su supporto proprio dell’Osservatorio Parlamentare per la città di Roma. Sono un insieme di ricerche che puntano a misurare e definire il futuro della città eterna, con 2700 anni di storia, soprattutto centro operativo di tutto il sistema legislativo, esecutivo, giudiziario, di controllo dello Stato.

Tutto nasce per poter licenziare una specifica legge che non solo definisca il ruolo di Roma, ma il rapporto di Roma con altre città italiane e con i gangli dello Stato per evidenti interessi e conflitti a vari livelli dentro la città stessa.

Molto importante e lodevole l’iniziativa per il coinvolgimento di diversi studiosi ed esperti nelle varie materie parlamentari, burocratiche, amministrative di beni pubblici, purchè non sia un ennesimo momento estemporaneo dettato dalle imminenti elezioni del nuovo Sindaco.

Pro o contro, da italiano tutto di un pezzo, non mi interessa e non deve essere questo il trailer della manifestazione. Il tema è importantissimo invece se visto in una grande ottica smart di riforme nazionali, strutturali e strumentali, organizzative e infrastrutturali; iniziando proprio dell’importanza dell’accentramento di certi poteri e funzioni, della autonomia regionale, delle macroregioni, di un paese federale, snello, sburocratizzato da burocrati e da decine di migliaia di enti inutili, fermi, passivi, costosi che pesano su tutti gli italiani, sia che abbiano sede a Roma o Palermo o Milano.

Sarebbe anche importante capire i tanti obiettivi e unità di intenti che legano, per esempio Milano e Roma, ma anche quante differenze pratiche, quotidiane, operative, di consumo, di spese differenziano le due metropoli.

Roma è e deve restare capitale d’Italia con un governo centrale, forte, unico, semplificato, uno Stato Federale con certe funzioni assolute dirette, altre delegate alle macro lander, quelle più vicine ai cittadini.

Niccolò Machiavelli, il fondatore della scienza politica moderna, l’autore de Il Principe, nella quale è esposto il concetto di ragion di stato … aveva ragione in partenza, sbagliando però nella soluzione.

Dare autonomia a macroRegioni non vuol dire sminuire la capitale, anzi, i forti risparmi economici finanziari dovuti a migliaia di risparmi veri e immediati, consentirebbe di fornire a Roma addirittura una dote annuale finanziaria maggiore, rispetto al mezzo mld/euro attuale, con precise finalità.

Più soldi a Roma capitale certamente, con un livello alto di valore e rappresentatività di organizzazione, ma sempre in un contesto legislativo programmatico pianificato di ri-ordino e di riforme urgentissime per tutti: per Roma ma anche per le tante città capoluogo di provincia italiane, da 100.000 a 400.000 abitanti, accorpando i comuni piccoli, dando ai sindaci un peso e responsabilità maggiore con minoranze locali messe nelle condizioni almeno di controllo e di verifica.

Gli attori di questo incontro del 6 novembre sono molto autorevoli e conoscitori di modelli di altri paesi europei che, per esempio, da 30 anni o da 50 anni non cambiano sistema elettorale in base al nuovo commander di Governo, per cui potrebbe essere un segnale molto forte al Paese Italia intero, addirittura facendo da “proponente” di una proposta che lega Roma capitale con il federalismo intelligente di cui il paese ha bisogno, non solo di federalismo fiscale.

I Romani, giustamente come afferma Per Roma associazione, devono essere i primi a schierarsi in prima linea verso tutta Italia, e dare un segno di responsabilità civica e civile diretta, di impegno collettivo, di modifiche delle condizioni attuali secondo una linea di professionalità, competenza e di merito. Non è il tempo, pandemia insegna ben oltre il solo rinnovamento della sanità pubblica nazionale e delle diverse necessità e servizi della salute dei cittadini, di fare rattoppi, rammendi, azioni settoriali, misure di quartiere e di interesse limitato. Oggi occorre una visione ampia orizzontale e verticale, unica ma federale, attenta ai bisogni dei più deboli in modo equo e uguale su tutto il territorio nazionale e non solo a fette geografiche; solidarietà concreta e non a parole fra chi ha perso tutto e chi nulla nei recenti 8 mesi, una fermezza di scelte senza Re tentenna, una programmazione che anticipa e non subisce perché chi governa e comanda la cosa pubblica per tutti non deve pensare in primis al proprio orticello e alla soluzione di comodo.

Questo è il tema che da Roma e Per Roma mi aspetto.

Cover: 20 settembre 1870 i bersaglieri entrano a Roma dalla breccia di Porta Pia

Giampietro Comolli

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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

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Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
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